21 Luglio 2011 - La giornata alla Casa Rossa

Luogo insolito per un laboratorio di scrittura, la Casa Rossa: diametralmente opposto alla masseria Iazzo Scagno e al Lido Sabbiadoro. Un palazzone triste, abbandonato, vuoto. La Casa Rossa racchiude una delle pagine più terrificanti di tutta la nostra storia, quando nella prima metà del ‘900 i nazi- fascisti raccoglievano come oggetti di pochissimo valore ebrei, polacchi, avversari politici e li portavano lì in attesa di essere spediti sui treni merci ad Aushwitz o in qualsiasi altro lager della Germania nazista. Oggi eravamo lì per dire di “no” al silenzio, per far sentire una voce di speranza, per dimostrare che questo non è il periodo dell’ “ormai non si può fare più nulla”. Questo è il periodo per costruire, migliorare e i migliorarsi. I venti finalisti ascoltano
incantati Don Aniello, una grandissima testimonianza di fede e speranza. “Gesù è più forte della Camorra”: la fede in Gesù spinge a ricercare il bene, a convertirsi e non a pentirsi, a creare nuove opportunità. Don Aniello parla di Scampia, sorride e non ha paura.
La mattinata continua con Antonella del Giudice con il suo romanzo “L’acquario dei cattivi”, un complesso intreccio di storie interrotte e mai dimenticate di quattro reduci del terrorismo degli anni di piombo. Quattro personaggi estremi, ormai invecchiati, lamentano il fallimento della loro generazione: una generazione vedova del ’68 che inseguiva l’idea “romantica” della guerra come unico sistema per far valere le proprie idee e i propri progetti. Nessuno è escluso dal fascino della violenza e delle azioni crudeli ma tutti si ritrovano soli e provati. Antonella Del Giudice guarda al passato per continuare a sperare in maniera utopistica in un futuro migliore in cui si abbia il coraggio di denunciare le scelte esasperate e di accettare un compromesso perché come ha chiarito la stessa autrice “solo fissando un obiettivo irraggiungibile, si raggiunge il meglio”.
Per concludere al meglio la terza giornata i venti sono scesi in piazza e guidati da Tommaso Galiani hanno presentato, ognuno, i propri lavori al piccolo ma interessatissimo pubblico di Alberobello e non solo. Alcuni un po’ impacciati, altri spigliati e sicuri ma pur sempre, tutti, con la solita voglia di farsi sentire. Hanno riempito la Piazzetta “Casa d’Amore” di sorrisi, applausi e tante approvazioni: proprio una serata da “Cibbun!”


Carla Filannino

Di seguito la galleria fotografica:

Bellissimo report Carla! Poi quel cibbun da un tocco di classe in più!

Appello al Presidente della Repubblica
I giovani scrittori italiani di Scrivoanchio.it per salvare dal degrado ambientale e strutturale la Casa Rossa di Alberobello,
ex campo di internamento della II Guerra Mondiale

Ill.mo Presidente della Repubblica Italiana
On. Giorgio Napolitano

E, p.c Al Ministro Beni Culturali
Al Prefetto di Bari
Al Presidente della Giunta Regione Puglia
Al Presidente del Consiglio Regionale Puglia
Al Presidente della Provincia di Bari
All’Assessore Regionale Puglia Attività Culturali
All’Assessore Attività Culturali Provincia di Bari
Al Sindaco Comune di Alberobello
All’Assessore Attività Culturali Comune di Alberobello
Ai Consiglieri Regione Puglia

La Casa Rossa di Alberobello sta morendo.
Costruita probabilmente nel 1877, Casa Rossa è un edificio imponente, fiore sgargiante nella campagna alberobellese. Ampie mura dal colore acceso e anni di storia dietro ogni angolo.
Eppure, Casa Rossa sta sfiorendo: dimenticata, abbandonata... al tempo, Lei che del tempo è stata protagonista. Teatro di delitti contro l’umanità, ma anche simbolo di reazione alle oppressioni totalitarie e all’intolleranza. Non è casuale la scelta dell’edificio come sfondo per la terza giornata dello stage di Scrivoanchio.it, la giornata della denuncia. Abbiamo avuto la possibilità di ascoltare la preziosa testimonianza di Don Aniello il prete anti-camorra di Scampia avendo come scenario la suggestiva Casa Rossa: dal portone di entrata si intravedono documenti, reperti, rifiuti, macerie sparsi ovunque, scritte sui muri. Troppo pericoloso avventurarsi per le stanze. I muri sono incurvati, scrostati e pericolanti.
Peccato! Potrebbe crollare da un momento all'altro la Casa Rossa ed insieme a Lei il ricordo di un tempo andato, lontano da noi. Così lontano che ci si dimentica di ciò che ha davvero importanza, nonostante i vari progetti e tentativi di ripristino e riabilitazione della struttura, che sono stati fatti in tempi ormai datati.
Oggi, la Casa Rossa è in bilico, riporta le ferite di una guerra contro se stessa, come un uomo che lotta per vivere ogni giorno. Don Aniello ha detto: " Perchè il male trionfi basta che gli uomini del
bene non facciano niente", parole dure ma che ci riguardano tutti da vicino, noi giovani inconsape-voli che di fronte alla Casa in tale stato restiamo esterrefatti.
"Di chi è la colpa?", questa la domanda che ci poniamo.
Ci sono tracce di artisti senza nome nella Cappella Rossa, respiro di uomini e donne di tutta Europa che ancora fanno eco nelle stanze ormai fatiscenti. Nonostante ciò, la Casa, che potrebbe benissimo essere proposta come Museo-Memoriale della shoah nel Mezzogiorno o Centro della Pace e del Dialogo Interculturale tra l’Europa e il Mediterraneo, attualmente non è altro che uno dei tanti monumenti in degrado. Forse, consapevole di questo, sta resistendo stoicamente. Ma per quanto ancora? Presto sarà solo un ricordo che andrà irrimediabilmente perduto. La negligenza e la superficialità di politici e cittadini firmano questo delitto. Casa Rossa invece vuole e deve essere testimonianza. Perché ricordare è importante, per evitare di commettere gli errori del passato. E se eliminiamo il ricordo, poi chi ci salverà?
“Fare della Casa Rossa, la casa della memoria - ha sostenuto Don Aniello con i giovanissimi scrittori - sarà di monito e di ricordo per tutti gli uomini del nostro tempo sulla necessità di vigilare le forme di razzismo e discriminazione, sui diritti dell’uomo e della donna che in maniera manifesta e subdola si diffondono pericolosamente nella nostra società”.
“La politica è una delle espressioni più nobili della carità cristiana”. Questo insegna Paolo VI e merita di essere ascoltato. Noi ragazzi di Scrivoanchio.it vogliamo apportare la nostra piccola testimonianza per salvare la casa Rossa, sperando che non sia accatastata fra altre mille; che sia un monito per chi ha le competenze e le possibilità di intervenire.
Le parole e i buoni propositi si riveleranno inutili, se non saranno poi trasformate in qualcosa di concreto. Salviamo la Casa Rossa!

I ragazzi di Scrivoanchio.it
Amedeo Marco, 17 anni, Piemonte
Angelillis Maria, 16 anni, Puglia
Barbato Francesca, 16 anni, Puglia
Ceccarelli Nikolas, 18 anni, Lazio
Dalena Vito, 16 anni, Puglia
De Girolamo Alice, 17 anni, Lombardia
Giliberti Valeria, 17 anni, Puglia
Lorusso Tiziana, 14 anni, Puglia
Minopoli Paolo, 15 anni, Campania
Molinaro Samantha, 16 anni, Calabria
Palumbo Andrea R., 17 anni, Sicilia
Pisanello Patrizia, 17 anni, Puglia
Rodio Matteo Maria, 17 anni, Puglia
Sasso Alessandro, 16 anni, Puglia
Scafarella Sonia, 15 anni, Puglia
Tomasiello Veronica, 14 anni, Veneto
Torregrossa Andrea, 18 anni, Sicilia
Winkelhuijzen Juri, 16 anni, Liguria
Filannino Carla, 18 anni, Puglia
Liuzzi Vanessa, 17 anni, Puglia
Scarlato Lucia, 17 anni, Puglia
Quotadamo Flavio, 18 anni, Emilia Romagna
Micaela Lombardi, 17 anni, Puglia

Finalmente qualche foto: Maria, Marco nella penultima foto che stavate facendo? xD