REPORT...Manifestazione cicloturistica l'Eroica - Gaiole in Chianti (SI) 1-2-3 Ottobre 2010

La bruma, quella fredda che si infila nel colletto del capotto e ti fa rabbrividire, copre Gaiole in Chianti e la rende fredda e stranamente distante. Tutti camminano con il bavero alzato, qui fa freddo di giorno, figurarsi di notte, camminano insonnoliti e sognano già un letto caldo, la stufa accesa e le coperte pesanti. Io, in fondo alla fila, mi stringo la sciarpa alla gola tuffandoci dentro gran parte del viso, fa freddo anche a me ma penso già a domani, alla colazione possibilmente. Mi viene da ridere a un pensiero tanto stupido, siamo arrivati al camper e mi rendo conto che casco dal sonno, preparo il letto, do la buonanotte e lascio che il sonno arrivi; saranno giorni duri e non ci sarà spazio per pensare.
Non è poi così freddo come pensavamo, certo il sole c’è solo a sprazzi ma non possiamo lamentarci; almeno non piove. Allestiamo nuovamente lo stand che ci è stato assegnato, la maglietta, il porta libro di cartone, gli altri libri ben in ordine ai lati, le ricevute, il blocco di carta bianca; c’è tutto e ci sediamo ad aspettare, i turisti arrivano ad ondate più o meno regolari, un attimo prima è il delirio ed un attimo dopo il deserto, siamo chiamate, talvolta, al banco davanti per un po’ di inglese ma niente di importante così io ed Elisa, la mia amica, torniamo al nostro stand continuando a guardare le persone che passano e danno un’occhiata, chi distratta chi più attenta, ai libri.
La domenica veniamo congedate svariate volte, si tiene la corsa e le vendite calano rispetto al giorno prima quindi siamo più libere di andare in giro, la piazza è gremita di gente. Tantissime persone vestite d’epoca e normalmente, turisti capitati per caso, ciclisti, maglie di lana e biciclette, una fila infinita di biciclette e ciclisti coperti di fango, per la strada hanno trovato l’acqua e si sono schizzati, alcuni arrivano a cavallo della propria bicicletta rigorosamente d’epoca altri la spingono, hanno bucato le gomme e sono costretti a continuare a piedi.

-A Brolio era magnifico di notte

Sussurra qualcuno

-Pardon, je peut faire une photo avec vous?

Un francese che chiede una foto, altre maschere in fila attorniate di persone con una macchina fotografica stretta in mano, anche io scatto qualche foto; alcuni vestiti sono una chicca altri fanno un po’ ridere. Un uomo, forse ha fatto i 75 chilometri a giudicare dall’orario in cui arriva, indossa una grande parrucca bionda, per cosa di preciso non lo so ma fa ridere tutti e va bene così.
Altri scatti, altri flash, io ed Elisa saremmo in almeno una ventina di riprese diverse, rientriamo, vendiamo qualche altro libro e poi arriva mia sorella.
Lei non è stata tutto il tempo con noi è dovuta andare al ristoro tra Panzano e Volpaia, era partita alle quattro di mattina ed è tornata alle sei del pomeriggio, il tempo di scaricare il camion dei rifornimenti, di salutarla e poi partiamo. Sono i miei genitori a riaccompagnare a casa Elisa, per la strada ci addormentiamo, abbiamo sonno e domani, lunedì, sarà un altro duro giorno di scuola; non ci sarà altro tempo per pensare.