Racconti in rete

E invece come possiamo definire un racconto? Cominciamo anche qui con una attività creativa come la metafora

Il racconto è come...

Chi continua? Poi, di post in post, specificheremo le regole utili per questo concorso e i consigli per scrivere le vostre opere

Il racconto è come un urlo dell'anima, quello scalpiccio che fa muovere le dita sulla tastiera senza darti il tempo di prender fiato, è vento, un susseguirsi di parole che sembrano non avere mai fine, trascinate dalla frenesia e sorrette da un inesistente perfezione che si cerca in ogni angolo del foglio ma che per uno scrittore non arriva mai.


Non so se ho reso l'idea.

Greta92 ha scritto:

Il racconto è come un urlo dell'anima, quello scalpiccio che fa muovere le dita sulla tastiera senza darti il tempo di prender fiato, è vento, un susseguirsi di parole che sembrano non avere mai fine, trascinate dalla frenesia e sorrette da un inesistente perfezione che si cerca in ogni angolo del foglio ma che per uno scrittore non arriva mai.


Non so se ho reso l'idea.

Hai reso perfettamente l'idea Il racconto per me è qul pensiero insistente che mi ha tartassato la testa fino a quando non riesce ad aprire una breccia e a riversarsi sul foglio. E' come una sindrome ossessivo-compulsiva (effetto Stephen King) utile a mettere ordine nel mio mondo!

Fabrizia ha scritto:

Greta92 ha scritto:

Il racconto è come un urlo dell'anima, quello scalpiccio che fa muovere le dita sulla tastiera senza darti il tempo di prender fiato, è vento, un susseguirsi di parole che sembrano non avere mai fine, trascinate dalla frenesia e sorrette da un inesistente perfezione che si cerca in ogni angolo del foglio ma che per uno scrittore non arriva mai.


Non so se ho reso l'idea.

Hai reso perfettamente l'idea Il racconto per me è qul pensiero insistente che mi ha tartassato la testa fino a quando non riesce ad aprire una breccia e a riversarsi sul foglio. E' come una sindrome ossessivo-compulsiva (effetto Stephen King) utile a mettere ordine nel mio mondo!

Ed è bello perchè sai che non arriverà mai il momento in cui ne avrai abbastanza, non riuscirai mai a dire basta! Si ha sempre voglia di raccontare perchè si ha sempre qualcosa da dire!

Il racconto è come se stesso, il racconto è un racconto. Un mix di sogni, bugie e 4 gocce di verità. Un racconto è completa fantasia oppure pura verità, la verità piace ai realisti, i sognatori, come me, preferiscono le bugie ma non è importante se sono cose sbagliate o sciocche, basta che siano.
Il racconto è come te, il racconto sei un po' tu.

Per me il racconto è una storia che voglio raccontare ad ognuno dei mie lettori, e la mia preoccupazione è il non riuscire a trasmettere appieno ciò che sento mentre scrivo.
Insomma, cerco di coinvolgere il lettore e di farlo vivere nella storia, vera o inventata che sia.

wow! dai dai altre metafore, oppure quelle già scritte da riprendere, trasformare, riformulare...

Emozioni. Per me un racconto è fatto principalmente di questo.
Che sia una storia reale o no, come diceva Nashira, che sia possibile in questo mondo o che sia pura fantasia o per meglio dire follia, un racconto resta pieno di emozioni che il lettore vuole trasmettere, attraverso quella storia, quei personaggi e quelle vicende, che ricreano appunto quell'emozione...

(perchè devo essere sempre contorta quando spiego qualcosa?! T_T)

Greta92 ha scritto:

Il racconto è come un urlo dell'anima, quello scalpiccio che fa muovere le dita sulla tastiera senza darti il tempo di prender fiato, è vento, un susseguirsi di parole che sembrano non avere mai fine, trascinate dalla frenesia e sorrette da un inesistente perfezione che si cerca in ogni angolo del foglio ma che per uno scrittore non arriva mai.


Non so se ho reso l'idea.

Mi hai fatto venire i brividi!!
Cioè.. sono pienamente d'accordo, hai espresso benissimo l'idea e quelle sensazioni che difficilmente si riescono a descrivere a parole. Intuisco che scrivere per te è una grande passione, qualcosa che ti scorre nelle vene e nasce dal profondo dell'anima. =)

Monique ha scritto:

Greta92 ha scritto:

Il racconto è come un urlo dell'anima, quello scalpiccio che fa muovere le dita sulla tastiera senza darti il tempo di prender fiato, è vento, un susseguirsi di parole che sembrano non avere mai fine, trascinate dalla frenesia e sorrette da un inesistente perfezione che si cerca in ogni angolo del foglio ma che per uno scrittore non arriva mai.


Non so se ho reso l'idea.

Mi hai fatto venire i brividi!!
Cioè.. sono pienamente d'accordo, hai espresso benissimo l'idea e quelle sensazioni che difficilmente si riescono a descrivere a parole. Intuisco che scrivere per te è una grande passione, qualcosa che ti scorre nelle vene e nasce dal profondo dell'anima. =)

Si non posso farne a meno! E la frase "scorre nelle vene" è esattamente ciò che provo, il mio sangue è fatto di parole che si riversa nelle dita e le guida senza che io me ne possa render conto!

Black ★ Star ha scritto:

Emozioni. Per me un racconto è fatto principalmente di questo.
Che sia una storia reale o no, come diceva Nashira, che sia possibile in questo mondo o che sia pura fantasia o per meglio dire follia, un racconto resta pieno di emozioni che il lettore vuole trasmettere, attraverso quella storia, quei personaggi e quelle vicende, che ricreano appunto quell'emozione...

(perchè devo essere sempre contorta quando spiego qualcosa?! T_T)

Condivido in pieno ciò che hai detto in maniera contorta Blacky !!! ahah
Per me un racconto nasce da una qualsiasi emozione e cresce e si evolve nella sua essenza.

Un racconto... Un racconto è... Insomma, non ci sono parole. Scrivere un racconto è come sognare. Non decidi tu chi sono i personaggi, da dove vengono, cosa fanno, ma quando chiudi gli occhi, quando provi a concentrarti sulla lezione di storia, quando t'incanti a fissare un punto mentre un tuo amico ti parla del suo sabato sera, loro sono sempre lì. Ridono, piangono, corrono, scherzano, soffrono, partono, tornano. Vivono. E tu non puoi fare a meno di scrivere ciò che vedi, ma se provi a scegliere come far andare avanti la loro vita il racconto perde fascino, risulta sconnesso... Tu puoi solo osservarli e trascrivere ciò che loro ti sussurrano all'orecchio. Ma,alla fine, quando posi la penna e rileggi tutto, ti accorgi che tra quelle righe c'è un periodo della tua vita, ci sono le tue emozioni, i tuoi sogni. Ci sei tu. Un racconto... Un racconto è un miracolo. Solo un semplice miracolo.

Flusk ha scritto:

Un racconto... Un racconto è... Insomma, non ci sono parole. Scrivere un racconto è come sognare. Non decidi tu chi sono i personaggi, da dove vengono, cosa fanno, ma quando chiudi gli occhi, quando provi a concentrarti sulla lezione di storia, quando t'incanti a fissare un punto mentre un tuo amico ti parla del suo sabato sera, loro sono sempre lì. Ridono, piangono, corrono, scherzano, soffrono, partono, tornano. Vivono. E tu non puoi fare a meno di scrivere ciò che vedi, ma se provi a scegliere come far andare avanti la loro vita il racconto perde fascino, risulta sconnesso... Tu puoi solo osservarli e trascrivere ciò che loro ti sussurrano all'orecchio. Ma,alla fine, quando posi la penna e rileggi tutto, ti accorgi che tra quelle righe c'è un periodo della tua vita, ci sono le tue emozioni, i tuoi sogni. Ci sei tu. Un racconto... Un racconto è un miracolo. Solo un semplice miracolo.

Mi venivano i brividi leggendo... hai ragione, sono Loro che hanno il potere, non tu... ^^

Flusk ha scritto:

Un racconto... Un racconto è... Insomma, non ci sono parole. Scrivere un racconto è come sognare. Non decidi tu chi sono i personaggi, da dove vengono, cosa fanno, ma quando chiudi gli occhi, quando provi a concentrarti sulla lezione di storia, quando t'incanti a fissare un punto mentre un tuo amico ti parla del suo sabato sera, loro sono sempre lì. Ridono, piangono, corrono, scherzano, soffrono, partono, tornano. Vivono. E tu non puoi fare a meno di scrivere ciò che vedi, ma se provi a scegliere come far andare avanti la loro vita il racconto perde fascino, risulta sconnesso... Tu puoi solo osservarli e trascrivere ciò che loro ti sussurrano all'orecchio. Ma,alla fine, quando posi la penna e rileggi tutto, ti accorgi che tra quelle righe c'è un periodo della tua vita, ci sono le tue emozioni, i tuoi sogni. Ci sei tu. Un racconto... Un racconto è un miracolo. Solo un semplice miracolo.

Quanto è vero!!
Per me invece un racconto è come una foto, un pezzo di realtà messo su un foglio. La realtà sul foglio non è però ferma, ma vive e a sua volta genera vita. é uno strappo violento, un raccogliere e poi versare o addirittura rovesciare!!

Greta92 ha scritto:

Fabrizia ha scritto:

Greta92 ha scritto:

Il racconto è come un urlo dell'anima, quello scalpiccio che fa muovere le dita sulla tastiera senza darti il tempo di prender fiato, è vento, un susseguirsi di parole che sembrano non avere mai fine, trascinate dalla frenesia e sorrette da un inesistente perfezione che si cerca in ogni angolo del foglio ma che per uno scrittore non arriva mai.


Non so se ho reso l'idea.

Hai reso perfettamente l'idea Il racconto per me è qul pensiero insistente che mi ha tartassato la testa fino a quando non riesce ad aprire una breccia e a riversarsi sul foglio. E' come una sindrome ossessivo-compulsiva (effetto Stephen King) utile a mettere ordine nel mio mondo!

Ed è bello perchè sai che non arriverà mai il momento in cui ne avrai abbastanza, non riuscirai mai a dire basta! Si ha sempre voglia di raccontare perchè si ha sempre qualcosa da dire!

Quotooooooo!! A volte diventa quasi un bisogno fisico, una fame continua!!

Un racconto, qualsiasi racconto sia, è il nostro cuore che parla, la sua voce che da vita ad una luce, una grande luce che si diffonde nell'atmosfera e così facendo nei cuori di chi davvero le sa ascoltare ...

Lo Scrittore Infelice ha scritto:

Un racconto, qualsiasi racconto sia, è il nostro cuore che parla, la sua voce che da vita ad una luce, una grande luce che si diffonde nell'atmosfera e così facendo nei cuori di chi davvero le sa ascoltare ...

un'immagine davvero molto suggestiva!

Ti ringrazio, è ciò che penso !

La Redazione ha scritto:

E invece come possiamo definire un racconto? Cominciamo anche qui con una attività creativa come la metafora

Il racconto è come...

Chi continua? Poi, di post in post, specificheremo le regole utili per questo concorso e i consigli per scrivere le vostre opere

Il racconto e come un pensiero al quale la mente sta stretta. Viene frettolosamente liberato su un foglio, dove cresce e si espande partendo all'esplorazione del mondo

Grazie Director! io ho già cominciato a mandare mail tra i presidi, ma purtroppo ancora nessuno mi ha risposto...

Director ha scritto:

Ciao ragazzi,
un'altra IDEA per far crescere il Concorso...in queste ore stiamo inviando sulla posta elettronica di tutti i Tutor Regionali ( i 20 finalisti dell'edizione 2010) l'elenco degli Istituti scolastici della propria Regione a cui abbiamo inviato una mail con lettera di accompagnamento, Regolamento e manifesto in pdf di Scrivoanchio.it ( lo stesso manifesto in vs. possesso).
Perché?...perché temiamo che in molte Scuole non sia stata data la giusta attenzione al Concorso tanto da non far "girare" tra le classi il Regolamento e l'invito a partecipare e, chiaramente, non esponendo neanche lo stesso manifesto in bacheca.

Cosa vi consiglio, allora?
Potreste attuare sul web una "catena di s. antonio multimediale" ( facebook, amici degli amici, associazioni di volontariato ed...altro) affinché le Scuole si attivino a "pubblicizzare" il Concorso.

Che ve ne pare?

Teneteci informati


Il vostro Guru, altrimenti detto Mino.


P.S.

Per favore lasciate questo messaggio per ultimo almeno fino a Domenica...Grazie

Quindi emozioni e pensieri. Mi piace l'idea che un racconto sia una foto viva e vitale, una luce, un pensiero al quale la mente sta stretta. Tutto significa che il racconto è qualcosa di dinamico, di generativo, di distribuito... Forse proprio come gli autori che lo scrivono? Quali altre idee ci vengono in mente rispetto al racconto? Se e quando un racconto, invece, può essere morto? Cos'è che rende il racconto così vitale?

Feldia ha scritto:

Quindi emozioni e pensieri. Mi piace l'idea che un racconto sia una foto viva e vitale, una luce, un pensiero al quale la mente sta stretta. Tutto significa che il racconto è qualcosa di dinamico, di generativo, di distribuito... Forse proprio come gli autori che lo scrivono? Quali altre idee ci vengono in mente rispetto al racconto? Se e quando un racconto, invece, può essere morto? Cos'è che rende il racconto così vitale?

Di primo acchito dico sia lo scrittore, cui spetta il compito di dare vita materialmente ai personaggi, sia il lettore, che è in qualche modo partecipe di questo 'risveglio'.

Lizzy ha scritto:

Feldia ha scritto:

Quindi emozioni e pensieri. Mi piace l'idea che un racconto sia una foto viva e vitale, una luce, un pensiero al quale la mente sta stretta. Tutto significa che il racconto è qualcosa di dinamico, di generativo, di distribuito... Forse proprio come gli autori che lo scrivono? Quali altre idee ci vengono in mente rispetto al racconto? Se e quando un racconto, invece, può essere morto? Cos'è che rende il racconto così vitale?

Di primo acchito dico sia lo scrittore, cui spetta il compito di dare vita materialmente ai personaggi, sia il lettore, che è in qualche modo partecipe di questo 'risveglio'.

Sono pienamente d'accordo con te!